martedì 27 gennaio 2009

Delinquenti in minore

Forse, nel marasma delle notizie che quotidianamente ci investono, prestare attenzione all'ordinanza con cui il comune di Lucca ha vietato "l'attivazione di esercizi di somministrazione, la cui attività sia riconducibile ad etnie diverse" può essere considerata un'inutile perdita di tempo. Però a me sembra che anche da queste piccole cose si possa capire qual è lo spirito che guida i nostri governanti. Con la speranza di riuscire a convincere più gente possibile a cambiarli, questi governanti...

domenica 25 gennaio 2009

Vernice

La prossima volta che mi capiterà di pitturare una stanza userò una vernice che abbia lo stesso identico colore del pavimento.
Così potrò fare a meno di togliere tutte le gocce cadute per terra.

mercoledì 21 gennaio 2009

Settima puntata

La toponomastica di p è estremamente banale. La piazza principale è dedicata ad un eroe del risorgimento, perché leggende di paese affermano che sia passato di lì durante una delle sue innumerevoli scorribande. La cosa è assai probabile, anche perché più o meno dovrebbe essere passato dappertutto da quelle parti, tant'è che sarebbe assai più degna di nota la circostanza che esso non avesse mai messo piede in paese... L'intitolazione non è avvenuta senza polemiche: essendo l'eroe in questione noto come piuttosto anticlericale, il parroco dell'epoca ritenne che fosse assai disdicevole dedicargli la piazza della cattedrale, ma nonostante i suoi sforzi non riuscì a far mutare indirizzo all'amministrazione comunale.
Per quanto debole, quello è l'unico collegamento tra un toponimo e la storia del paese, per il resto ci sono i soliti santi, qualche poeta e un certo numero di pittori, nessuno, a nessun titolo, legato a p. Perché p non ha mai dato i natali a nessuno di importante. Nessun artista, statista o scienziato vi è mai nato o vi si è mai stabilito. Può darsi, anche se è improbabile, che qualcuno di importante vi abbia fatto visita, ma nessun documento lo suffraga. La cattedrale non conserva alcuna opera d'arte di autore illustre e la sua stessa costruzione è stata supervisionata da un anonimo architetto. Nessun nobile vi ha mai stabilito la sua residenza estiva o si è recato a caccia nei dintorni. Non si conoscono neppure santi, martiri, grandi benefattori, esploratori oceanici, innovatori industriali o vincitori di quiz televisivi tra gli abitanti presenti o passati di p e la persona che si è maggiormente avvicinata ad una certa forma di notorietà è stato un piccolo delinquente locale che, andando a compiere una rapina, ha fatto mettere al cassiere della banca i soldi in un sacco nero che recava scritto "Servizio Nettezza Urbana - Comune di p", facendosi così beccare nel giro di poche ore. E no, non era proprio il caso di dedicargli una via.
Un unico spunto di storia locale potrebbe prendere le mosse dal piccolo palazzo patrizio in disfacimento che si trova in piazza, ma evidentemente tra la popolazione di p non c'è neanche nessuno di abbastanza curioso per interessarsene. Probabilmente hanno tutti qualcosa di più interessante da fare, cosa sia esattamente questo qualcosa non è però dato sapere.

lunedì 19 gennaio 2009

No, Marion...

Nessun week end romantico.
Giovedì ho finito di fare il muratore, venerdì ho fatto il boscaiolo, sabato ho dato la prima mano di pittura alla stanza e domenica ho abbattuto ancora un albero.
Arrivo a sera piuttosto distrutto e non riesco a scrivere nulla.

giovedì 15 gennaio 2009

Sesta puntata

Giovanni giunse a p nel tardo pomeriggio di un giorno di fine estate. Ci arrivò in modo programmaticamente casuale: aveva programmato "al buio" il suo navigatore satellitare e dalla mattina era in macchina, seguendo le indicazioni della voce. Non sapeva neppure se p fosse la sua destinazione effettiva, a un certo punto si era stufato di guidare e aveva parcheggiato l'automobile per sgranchirsi un po' le gambe. Sceso dall'auto si stiracchiò e diede un'occhiata intorno. Il suo sguardo non notò nulla di particolare e questa anonimità del paesaggio in qualche modo lo rincuorò, meritava almeno un sei e mezzo. Decise che per quel giorno aveva percorso abbastanza chilometri e si mise a cercare un albergo. Il primo in cui entrò era al completo, ma il portiere lo indirizzò alla pensione Miralago, che sapeva avere ancora qualche stanza disponibile. La ragazza (sette più) della reception lo accolse con un sorriso un po' freddo e impersonale, registrò i suoi documenti e gli diede le indicazioni per raggiungere la stanza. La vista dalla finestra non faceva onore al nome della pensione, ma Giovanni non se ne preoccupò, non era quello che stava cercando. Una volta sistemate le sue poche cose uscì a fare una passeggiata verso il lago, si fermò a mangiare una pizza a cui assegnò un cinque e mezzo (pasta simile al pane carasau, ma farcitura decente) e poi fece ritorno alla sua camera. Accese il portatile e si collegò a internet ma non trovò nulla che risvegliasse la sua attenzione per cui si spogliò e si infilò sotto le lenzuola. Il letto era decentemente confortevole, poteva meritare anche un sei più, la sistemazione avrebbe potuto anche meritare un sette, se il condizionatore fosse stato meno rumoroso. Decise di spegnerlo completamente, si rigirò qualche volta nel letto, immerso in pensieri vacui e inconcludenti e passò senza accorgersene dalla veglia ad un sonno senza sogni.

martedì 13 gennaio 2009

Vecchi marinai

Una nonna in ogni porto

Fuori di tutela

Dopo i prescritti 35 giorni ho finalmente potuto togliere il fastidioso tutore che ero costretto a portare al terzo dito della mano sinistra.
A parte che la pelle è in condizioni a dir poco pietose, se prima non riuscivo più a raddrizzare il dito adesso mi è pressochè impossibile, oltre che assai doloroso, piegarlo.
Non so se nel cambio ci ho guadagnato qualcosa...

lunedì 12 gennaio 2009

Cronaca nera

Sono stati ritrovati ieri, sulle colline che costeggiano il Garda, i cadaveri di due querce. L'assassino ha infierito brutalmente sui corpi, smembrandoli in piccoli pezzi. Gli inquirenti sono inclini a seguire la pista del delitto satanico, anche perchè pare che nei giorni precedenti un losco figuro si aggirasse per il paese alla ricerca di dodici vergini.

mercoledì 7 gennaio 2009

Quinta puntata

A partire dal piccolo nucleo abitato che contorna la piazza, l'espansione urbanisica di p si è sviluppata principalmente verso il lago. Qualche casa affianca la strada che collega il borgo alla statale, un piccolo agglomerato di edifici, comprendente qualche albergo e un centro commerciale, sorge in corrispondenza dell'incrocio e più oltre si estende il fitto alveare delle villette a schiera di ultima costruzione, quasi tutte seconde case, in massima parte vuote per cinquanta settimane all'anno, un'orgia di spreco di cemento e laterizi vari. Più in là il lago, con il lido, il porto, la passeggiata, i chioschetti che vendono bibite e gelati e tutto quello che fa "estate".
Poche altre case, mediamente più lussuose, anche se pure queste in gran parte sottoutilizzate, sono state costruite sulle pendici delle ripide colline, per meglio godere del panorama. Un recente progetto di sfuttamento più intensivo di queste zone è rimasto lettera morta, qualcuno dice per la fiera opposizione del comitato nato per difendere la bellezza paesaggistica di p (o per difendere la tranquillità dei primi che erano arrivati a rovinarla, come disse qualche malalingua), in realtà perchè alcuni sondaggi avevano rivelato che il terreno non era particolarmente adatto a sostenere altri fabbricati.
Nella gola scavata dal torrente che bagna p, dove l'antica operosità degli antenati aveva deviato il corso d'acqua in modo da ricavarne una cascatella che andava a dare il movimento ad una serie di magli, sorgeva un tempo la frazione, quattro case abitate dalle famiglie dei fabbri che lavoravano nella fucina. Luogo estremamente tetro, incassato tra ripide pareti di calcare, illuminato dal sole una volta all'anno, tra le 11:59 e le 12:01 nel giorno del solstizio, è stato abbandonato quando l'avvento dell'energia elettrica ha reso inutile andarsi a seppellire in quel posto per poter lavorare. E' stato rioccupato da non molto tempo da uno strano personaggio, a mezza strada tra il matto e l'eremita, che ha ristrutturato con mezzi di fortuna la meno malconcia delle case. Non ha acqua corrente nè energia elettrica ma pare che lui sia contento così.

martedì 6 gennaio 2009

Tepore

Eccola, è arrivata:

Ora si tratta solo di collegarla alla canna fumaria e potrò cominciare a scaldarmi. Oddio, il manuale di istruzioni garantisce un buon funzionamento solo se alimentata con il legno di una quercia secolare, tagliata nella prima notte di plenilunio dopo il solstizio d'inverno, mentre dodici vergini discinte eseguono danze propiziatorie, e lasciata poi a stagionare per una quindicina d'anni. Io al momento dispongo solo di qualche carpino abbattuto un paio di anni fa, vedrò che cosa riesco a fare...

lunedì 5 gennaio 2009

Quarta puntata

Altra fonte di reddito per il paese è la fantasia. D'inverno non c'è quasi nulla da fare e l'amministrazione comunale ha pensato bene di utilizzare il tempo libero a disposizione per inventare e mettere in atto nuovi metodi e strategie per l'ottenimento di contributi a fondo perduto da parte della Provincia, della Regione e dello Stato. Per la Comunità Europea ci stanno ancora pensando, probabilmente sarà l'impegno per la prossima stagione morta. La pletora di associazioni che fanno capo al già citato Eusebio, con la sola eccezione della loggia massonica di cui però sarà il caso di parlare in altro momento (o di non parlare affatto, tengono molto alla privacy e sono piuttosto suscettibili, sull'argomento), esistono solo sulla carta, avendo l'unico scopo di funzionare da collettore di finanziamenti.
Analizziamo il caso della Banda: a p non c'è nessuno che sappia suonare alcun che, oltre al campanello della porta, e lo stesso Eusebio è dotato di un orecchio musicale che gli permette di distinguere una tromba da una grancassa ma senza andare più in là. Semplicemente il Sindaco venne a conoscenza del fatto che la Provincia metteva a disposizione dei fondi per le bande cittadine al nobile scopo di incentivare questa forma di cultura popolare, per cui diede mandato al suo fido segretario di preparare il retroterra: un elenco dei musicanti pescati tra quanti avevano ricevuto o erano desiderosi di ricevere un qualche "piacere" dall'amministrazione, qualche locandina fasulla relativa a concerti ed esibizioni mai tenute ed un improbabile programma per la stagione a venire, comprendente anche l'esecuzione di alcuni pezzi di un inesistente compositore locale.
Sulla base di questa documentazione magistralmente preparata da Bernardo riuscirono ad ottenere i soldi, che vennero poi spesi per un fine solo leggermente diverso da quello previsto: pagare il gruppo musicale che si esibì in occasione della festa di laurea della figlia del farmacista. Così, almeno, dice la documentazione relativa. In realtà al gruppo andò solo una metà di quanto riportato nei registri, la restante somma venne girata in modo confidenziale al gestore del lido, per risarcirlo di un piccolo danno subito dalla sua automobile in occasione del trasporto al pronto soccorso, l'estate precedente, di una turista che si era infortunata mentre giocava sulla spiaggia.
Per essere del tutto veritieri l'ammontare della riparazione stessa fu leggermente gonfiato, in modo da coprire anche le spese del tagliando periodico dell'automobile personale di Bernardo, ma questa è proprio una cosa che non si deve sapere in giro.

domenica 4 gennaio 2009

Bricolage

Sono stato nella mia futura nuova casa, quella dove andrà installata la cucina che ho appena comprato. Ho pensato (lo ammetto, dietro altrui sollecitazione) che forse era il caso di dare una pitturata alla stanza. Ho dato un'occhiata al muro, c'erano delle crepe sospette, ho provato a sollecitarle un po', è venuto via un metro quadro di intonaco...Ho provato a saggiare la solidità delle precedenti pitturazioni qua e là, dopo un po' la parete si presentava così:


Per darvi l'idea della situazione, ammirate questo dettaglio: sull'originario fondo bianco sono stati sovrapposti almeno altri 6 strati: bianco, azzurro, bianco, albicocca, rosa antico e ancora bianco.


In particolare in alcuni punti sembra che il rosa antico non sia propriamente una vernice, ma un gesso colorato, perchè è stato utilizzato per riempire piccole cavità. Non sono riuscito a togliere tutto dappertutto, adesso la parete sembra un'enorme carta geografica, con i profili delle terre emerse leggermente in rilievo.
Il lavoro di scrostamento mi ha fatto sentire un po' archeologo, ma quando sotto uno strato ho trovato delle cifre, tracciate come promemoria da un qualche muratore, sono rimasto deluso dal fatto che fossero in numeri arabi invece che romani... Sarebbe stato più consono :)

sabato 3 gennaio 2009

Terza puntata

Chiunque conti o pretenda di contare qualcosa in paese, possiede o occupa un'abitazione che si affaccia sulla piazza principale o quantomeno nelle immediate vicinanze. Nel microcosmo chiuso di questa comunità abitare in un luogo diverso vuol dire, ipso facto, essere considerati alla stregua dei villeggianti che in stagione affollano il borgo: gente di passo, uccelli migratori quando non addirittura voraci cavallette, che vengono a prendersi tutto il buono lasciando dietro di il disastro.
Naturalmente questa è solo una rappresentazione difensiva che gli stanziali, per tacito ma comune accordo, si sono dati per cercare di conservare un briciolo di dignità. La realtà è che la sopravvivenza di p dipende direttamente proprio dalla periodica e stagionale invasione di queste supposte cavallette. Praticamente privo di industrie, con un territorio nel quale costa sudore e fatica portare avanti qualsiasi forma di agricoltura, la sussistenza degli abitanti è garantita solo dai soldi che i villeggianti vengono a spendere durante l'estate. D'inverno, il paese, quasi fosse un plantigrado, si mette in letargo, riduce al minimo le attività in attesa di risvegliarsi attorno a pasqua.
Negli ultimi anni le mezze stagioni, che contrariamente alla vulgata popolare esistono ancora, sono state vivacizzate (per modo di dire) dai soggiorni climatici per anziani. Da altri paesi, vicini o lontani, arrivano torpedoni organizzati dalle amministrazioni comunali carichi di arzilli vecchietti. Tutti sono contenti: le amministrazioni si levano da torno per un po' di tempo delle persone che, avendo molto tempo a disposizione, sono un giorno sì e l'altro anche in comune a lamentarsi per qualcosa, tipo l'eccessiva concentrazione dei piccioni o lo stato pietoso delle panchine; i vecchietti hanno la possibilità di cambiare aria e vista per una spesa tutto sommato ragionevole e il paese riesce ad allungare la sua stagione attiva, diminuendo la durata del letargo, con il solo svantaggio di apparire, in determinati momenti dell'anno, un gerontocomio a cielo aperto.

venerdì 2 gennaio 2009

Seconda puntata

Dove eravamo rimasti? Sempre così, nelle chiacchiere di paese, si parte da un'idea, uno spunto, poi si divaga, si seguono discorsi laterali e si perde di vista ciò di cui si stava parlando... Ah, sì, la mappa...

Facciamo finta di essere stati fortunati, di essere capitati all'ufficio della pro loco all'interno della finestra temporale precedentemente specificata, di aver avuto, per merito di una casuale congiunzione astrale, il privilegio di assistere al miracolo della presenza di Grimilde e di essere quindi riusciti ad impossessarci del pieghevole recante la rappresentazione bidimensionale e in scala del teatro in cui andranno a svolgersi i successivi avvenimenti. Ci troveremmo di fronte ad un disegno sostanzialmente banale, rimpicciolito dalla necessità di fare posto ai box pubblicitari dei negozi e delle attività commerciali che, con generosità pelosa, hanno reso possibile la stampa dell'opuscolo. Un occhio allenato potrebbe riconoscere a prima vista il nucleo originario del paese, con le vie sghembe, dettate dai capricci dell'orografia, rispetto alle aree di nuova edificazione, quelle delle ruspe che spianano ogni dislivello, ordinati quadrati di vie e traverse. Il cuore del paese è costituito dalla piazza, delimitata da un lato dalla chiesa mentre di fronte trova posto il municipio, in silenzioso ossequio alla teoria dei due soli.
Sotto i portici che collegano i due simboli del potere palese, trovano posto una serie di istituzioni minori, meno celebrate dai classici ma meritevoli di una citazione nel pantheon delle autorità locali. In senso orario, partendo dalla chiesa, si incontra la farmacia, il ferramenta, la cassa rurale, il fruttivendolo e il barbiere. Proseguendo sul lato opposto troviamo il bar trattoria, un palazzo patrizio decaduto che reca ancora i segni dell'ultima guerra, la tabaccheria, il negozio di alimentari e il parrucchiere per signora.
Al centro della piazza fa bella mostra di lo scheletro della vecchia edicola: la rivendita di giornali, in tempi recenti, è stata spostata altrove, tra il porticciolo e il lido, permettendo in questo modo al gestore di rimpinguare l'offerta commerciale del suo esercizio con un po' di giochi da spiaggia, di quelli che costano poco ma durano ancora di meno e che quindi fidelizzano il cliente perché, per non sentire i lamenti dei bimbi, il poveretto è praticamente costretto a ripetere l'acquisto quasi quotidianamente.

Prima puntata

Un piccolo paese adagiato sulla riva di un lago. Potremmo forse chiamare X il paese e Y il lago, se non fosse che questo risveglierebbe inevitabilmente ricordi scolastici, e si sarebbe tentati di sostituire alle lettere dei nomi reali, per poi vedere se i conti tornano, se i riferimenti tengono, se si riesce a risolvere l'equazione; non essendo questo lo scopo del narrare, e volendo qui rappresentare un qualcosa che potrebbe trovare luogo in tutti i paesini in riva a qualsiasi lago, fosse pure quel ramo del lago di Como che volge a mezzogiorno tra due catene eccetera, chiameremo il paese p, significativamente minuscolo, per sottolinearne la dimensione e la genericità, e il lago L, perchè più grande del paese e a suo modo più caratterizzato e caratteristico. In fondo esistono meno laghi che paesi, no?
Avendo a disposizione un deltaplano potremmo decollare dalle colline che contornano p per dargli un'occhiata dall'alto, per definirne una mappa. Sappiate però che, nel caso, ci andate da soli, perchè io soffro di vertigini e ho paura di volare. Se proprio voglio conoscere la topografia del posto posso sempre andare a prendere una piantina nell'ufficio della pro loco, aperto tutti i giorni da maggio a settembre, dalle ore 9 alle 17. Questo, almeno, è quanto riportato dal cartello esposto sulla porta dell'ufficio medesimo, in realtà la cosa è da interpretare in modo più flessibile: significa che si può essere sicuri di trovarlo chiuso prima delle nove o dopo le diciassette, per il resto va un po' a fortuna, dipendendo l'effettiva apertura del servizio dalla presenza della scorbutica e scostante impiegata volontaria, moglie annoiata del proprietario del supermercato. Che poi... Essere il proprietario del supermercato è solo una delle cose che caratterizza il signor Eusebio: egli è anche Sindaco di p, Presidente della già citata Pro Loco, Consigliere anziano del Circolo Nautico, Direttore della Banda, Socio Benemerito del Circolo Degli Scacchi, Siniscalco della Gilda Delle Rievocazioni Storiche, ma soprattutto Gran Mestro della Loggia Massonica che in segreto tira le fila di ogni attività che si svolge a p.