domenica 30 settembre 2012

Self portrait


Nella maggior parte dei casi, su questo blog c'è roba scritta da me. Forse per spocchia: probabilmente credo di dire cose che non dice nessuno, o dirle meglio di altri. Però a volte mi capita di trovare in giro cose che mi piacciono, e che non saprei dire meglio. Questa è una di quelle volte.


10 Myths About Introverts

So here are a few common misconceptions about Introverts (not taken directly from the book, but based on my own life experience):
Myth #1 – Introverts don’t like to talk.
This is not true. Introverts just don’t talk unless they have something to say. They hate small talk. Get an introvert talking about something they are interested in, and they won’t shut up for days.
Myth #2 – Introverts are shy.
Shyness has nothing to do with being an Introvert. Introverts are not necessarily afraid of people. What they need is a reason to interact. They don’t interact for the sake of interacting. If you want to talk to an Introvert, just start talking. Don’t worry about being polite.
Myth #3 – Introverts are rude.
Introverts often don’t see a reason for beating around the bush with social pleasantries. They want everyone to just be real and honest. Unfortunately, this is not acceptable in most settings, so Introverts can feel a lot of pressure to fit in, which they find exhausting.
Myth #4 – Introverts don’t like people.
On the contrary, Introverts intensely value the few friends they have. They can count their close friends on one hand. If you are lucky enough for an introvert to consider you a friend, you probably have a loyal ally for life. Once you have earned their respect as being a person of substance, you’re in.
Myth #5 – Introverts don’t like to go out in public.
Nonsense. Introverts just don’t like to go out in public FOR AS LONG. They also like to avoid the complications that are involved in public activities. They take in data and experiences very quickly, and as a result, don’t need to be there for long to “get it.” They’re ready to go home, recharge, and process it all. In fact, recharging is absolutely crucial for Introverts.
Myth #6 – Introverts always want to be alone.
Introverts are perfectly comfortable with their own thoughts. They think a lot. They daydream. They like to have problems to work on, puzzles to solve. But they can also get incredibly lonely if they don’t have anyone to share their discoveries with. They crave an authentic and sincere connection with ONE PERSON at a time.
Myth #7 – Introverts are weird.
Introverts are often individualists. They don’t follow the crowd. They’d prefer to be valued for their novel ways of living. They think for themselves and because of that, they often challenge the norm. They don’t make most decisions based on what is popular or trendy.
Myth #8 – Introverts are aloof nerds.
Introverts are people who primarily look inward, paying close attention to their thoughts and emotions. It’s not that they are incapable of paying attention to what is going on around them, it’s just that their inner world is much more stimulating and rewarding to them.
Myth #9 – Introverts don’t know how to relax and have fun.
Introverts typically relax at home or in nature, not in busy public places. Introverts are not thrill seekers and adrenaline junkies. If there is too much talking and noise going on, they shut down. Their brains are too sensitive to the neurotransmitter called Dopamine. Introverts and Extroverts have different dominant neuro-pathways. Just look it up.
Myth #10 – Introverts can fix themselves and become Extroverts.
A world without Introverts would be a world with few scientists, musicians, artists, poets, filmmakers, doctors, mathematicians, writers, and philosophers. That being said, there are still plenty of techniques an Extrovert can learn in order to interact with Introverts. (Yes, I reversed these two terms on purpose to show you how biased our society is.) Introverts cannot “fix themselves” and deserve respect for their natural temperament and contributions to the human race. In fact, one study (Silverman, 1986) showed that the percentage of Introverts increases with IQ.

venerdì 28 settembre 2012

Cose che non fanno dormire la notte

Caso mai passasse di qui l'omonimo mutandaro (che in realtà fa il merciaio, ma siamo lì), mi piacerebbe sapere se almeno lui conosce la ragione di un fenomeno che mi infastidisce parecchio.
Fortunatamente devo affrontare questa situazione solo quando stiro, quindi quelle due/tre volte l'anno.
Allora, la domanda è questa: come mai le magliette dopo qualche lavaggio si "ritorcono" e se allinei le cuciture delle spalle quelle sui fianchi sono tutte storte?
Davvero: è una cosa che non sopporto...

Figlio degenere della modernità

Sono stato ore a scervellarmi, pensando a dove avrei potuto acquistare dei lacci per le scarpe, dato che il mio supermercato ne era sfornito.
Ci voleva poi così tanto a capire che si possono trovare dove vendono le scarpe?

giovedì 27 settembre 2012

Unwanted job

Oltre ai lavori che mi piacerebbe fare, esistono anche quelli che non vorrei/non sono capace di fare. Senza andare a citare il collaudatore di termometri rettali, posso tranquillamente dire che qualsiasi mansione collegata alla vendita di qualsivoglia articolo decisamente non fa per me. Nel campo potrei giusto fare il commesso al supermercato, ma nulla di più.

mercoledì 26 settembre 2012

Caso Sallusti

La materia è spinosa, e non voglio esprimere giudizi per evidente mia insufficienza di informazioni e dottrina, però nella vicenda c'è un particolare che mi sconcerta.
Dicono sia ingiusto punire con il carcere un reato d'opinione.
Sono assolutamente d'accordo.
Solo che trovo difficile considerare "opinione" la pubblicazione di una falsità.

Job searching

Trovandomi nella necessità di trovare un nuovo lavoro, proverò ad elencare, senza alcuna sistematicità o periodicità, le carriere che potrebbero fare per me.

In prima posizione, indubbiamente, c'è quella del critico gastronomico.

martedì 25 settembre 2012

Update

E anche la Polverini se n'è andata.
Ma per Formigoni non sarà così facile.

domenica 23 settembre 2012

Amare considerazioni


C'è un fascino sottile nella rinuncia agli onori.
Non mancano nella storia esempi illustri: Celestino V che rinuncia al papato, Bernard Moitessier che abbandona la competizione quando è in testa nel primo giro del mondo a vela senza scalo, Marlon Brando che non ritira l'oscar per il padrino, Grigorij Jakovlevič Perel'man che declina la medaglia Fields e il premio milionario dell'istituto Clay.
L'unica differenza rispetto a me, è che io li ho ricusati ancora prima di averli meritati.

venerdì 21 settembre 2012

Professionisti

Io faccio fatica ad avere a che fare con la gente, e questo è un dato di fatto.
Così fatica che, in genere, preferisco fare le cose da me piuttosto che rivolgermi a qualcuno.
Ovviamente non sempre questo è possibile: ad esempio è successo che la lavatrice cominciasse a perdere acqua; in un primo tempo sembrava che questa uscisse dallo scarico nel muro, quindi ho provato a sgorgarlo e a sigillarlo, ma il lago dopo ogni lavaggio non è sparito. Ho provato a vedere se riuscivo ad individuare la perdita smontando il pannello posteriore (l'unica cosa che sapevo come aprire) ma non sono arrivato ad alcun risultato. L'alternativa era quella di acquistare una lavatrice nuova, oppure provare a vedere se c'era da queste parti qualche riparatore. La prima opzione sarebbe stata percorribile in quasi totale autonomia, ma comportava un notevole impegno finanziario, per cui andava a solleticare un'altra delle mie ritrosie. Tra misantropia e avarizia ha vinto la seconda.
Trovare l'omino è stato più facile del previsto. E' arrivato, ha individuato la causa, si è attivato per trovare il pezzo di ricambio e ha rimontato il tutto. Una meraviglia.
Se non fosse che oggi ho deciso di lavare i panni, e ho scoperto che la lavatrice, quando fa il carico dell'acqua del lavaggio, lo fa dalla vaschetta dell'ammorbidente.
E adesso mi tocca di andare di nuovo dall'omino a litigare perché ha lavorato alla cazzo (ho visto che alla fine del lavoro ha provato a fare il carico, non può non aver visto che funzionava in modo sbagliato, forse ha pensato che non me ne sarei mai accorto).
Io ODIO dover avere a che fare con la gente.

Aggiornamento: l'omino è tornato, e ha risolto il problema (una levetta che non tornava a posto correttamente).
Comunque io ODIO avere a che fare con la gente.

mercoledì 19 settembre 2012

Telemarketing

Mi hanno telefonato per cercare di vendermi dell'olio extravergine...

martedì 18 settembre 2012

Spieghino

Così mi chiamava mia sorella, quando eravamo piccoli. Se sapevo più degli altri su un argomento (il che capitava spesso) mi dilungavo a spiegarlo, dall'inizio alla fine. O ciò che, all'epoca, consideravo l'inizio e la fine.
Questo ha dato origine, negli anni, ad alcune scenette surreali. Una volta ero in colonia (intesa come quel luogo di villeggiatura, per lo più marino, dove i genitori inviavano i figli per potersi godere un po' di tranquillità), ero tra i "piccoli" e un gruppo di ragazzetti appena più grandi di me mi si avvicinano e, con l'intenzione di scioccarmi, mi chiedono "ma tu sai come nascono i bambini?". Io, lì per lì, forte del fatto di avere una madre ostetrica che non ci ha mai negato informazioni scientifiche, ho improvvisato una quasi conferenza colta, parlando di spermatozoi, ovuli, tube di falloppio, uteri, embrioni e compagnia cantante. Non era esattamente quello che avevano in mente loro, e la cosa deve averli disturbati alquanto, visto che hanno evitato di importunarmi per il resto del soggiorno.
Il problema è che questo vizio mi è rimasto appiccicato addosso, e basta una piccolissima sollecitazione esterna per farmi partire in quarta. So che posso essere noioso, a volte, spero che chi mi sta vicino abbia la pazienza di sopportarmi.

lunedì 17 settembre 2012

Enologia

Che la mia famiglia abbia un'attività agricola collaterale è cosa ormai nota ai frequentatori di questo luogo. Che il compito di gestione e di coordinamento di questa attività sia stato assunto dalle mie sorelle forse lo è meno, ma non dovrebbe stupire più di tanto, vista la peculiare idea che abbiamo in merito alle questioni di "genere" e anche perché entrambe le sorelle hanno frequentato l'istituto tecnico agrario.
Orbene, come altrove raccontato, poco più di una settimana fa abbiamo raccolto l'uva (per questi compiti di bassa manovalanza il mio aiuto è tollerato), venerdì hanno torchiato il mosto e oggi era il giorno in cui occorreva aggiungere il chiarificante. Non so qui a dilungarmi su cosa sia il chiarificante, del resto non sono neppure sicuro di saperlo io, sta di fatto che è una mistura da idratare e poi da aggiungere al liquido in fermentazione. Le istruzioni dicono che devono passare 4 - 6 ore tra l'idratazione e l'utilizzo, per cui, mia sorella, ha dichiarato che non poteva attendere così a lungo e ha lasciato a me l'incombenza di concludere l'operazione.
Siccome io ricordo perfettamente che l'anno scorso si è verificata la stessa scena, sono attanagliato dal dubbio: mia sorella è debole di memoria o è più furba di quanto io immagini?
(ciao anna, sei comunque la mia sorella maggiore preferita)

sabato 15 settembre 2012

Spiazzamenti

Dire a una gentil donzella "vieni, ti faccio vedere il mio teleobiettivo" e non avere in mente alcun doppio senso.

venerdì 14 settembre 2012

giovedì 13 settembre 2012

Suggestioni linguistiche

A volte, molto spesso, penso alle parole che dico o che scrivo: mi piace cercare e trovare la parola migliore per esprimere un concetto (ovviamente mica sempre ci riesco).
Altre volte sono le parole che mi danno da pensare, suggeriscono spunti e relazioni.
Ad esempio, mi è capitato di soffermarmi sulla somiglianza tra i termini "disamina" e "disanima". Per associazione, mi è pure venuto in mente che "analizzare una questione" può essere espresso come "sviscerare una questione".
Tutto questo pare indicare che, per investigare e comprendere a fondo un qualcosa, è in un certo senso necessario ucciderlo.
Credo che per il futuro cercherò di capire meno e di vivere di più.
(il primo che salta fuori a dire "è impossibile che tu possa capire meno di quanto fai adesso" paga da bere a tutti)

mercoledì 12 settembre 2012

Finestre

Credo che lavare i vetri e le tende di casa, per la prima volta dopo tre anni che ci abito, non mi esponga al rischio di essere accusato di casalinghitudine compulsiva.

Addendum: ovviamente io pulisco i vetri, e piove.

martedì 11 settembre 2012

Strane somiglianze


Emma Watson e Jeremy Irons. Praticamente identici.

lunedì 10 settembre 2012

Piccole angosce

Finché non fai una cosa, puoi sempre raccontarti che ci puoi riuscire facilmente.
Poi però può succederti di doverlo fare per davvero, e allora i dubbi ti vengono.

domenica 9 settembre 2012

Vendemmia

La facciamo tutti gli anni. Qualche volta l'uva è abbondante, qualche altra meno, quello che non cambia, però, è la festa che riusciamo a fare.
E davvero non potrei raccontare com'è senza in qualche modo sminuirla.
Grazie a tutti quelli che c'erano, è stato fantastico.

sabato 8 settembre 2012

Script

Mi piacerebbe raccontare una storia.
Una storia di due persone. Due adulti, che, in quanto tali, hanno già delle storie alle spalle. Queste storie, come quelle di tutti, sono fatte di sconfitte e di battaglie, momenti di gloria e di sconforto.
Siccome mi piacerebbe che la storia che racconto fosse una storia d'amore, dovrei concentrarmi sul vissuto sentimentale di questi personaggi, fatto di ferite subite ed inferte, di estasi tramutate in incubi, di fiducia e speranze tradite.
Come premessa potrebbe sembrare alquanto cupa, ma, in effetti, perché il racconto funzioni, i due protagonisti dovrebbero essere in vario grado soli, all'inizio della storia (il fatto che esistano diverse gradazioni nella solitudine è uno degli argomenti di cui si dovrebbe occupare il racconto, per cui non lo sviluppo qui).
Mi piacerebbe raccontare di come queste due persone arrivino ad incontrarsi, in modo più o meno casuale, come sono casuali quasi tutti gli incontri. Vorrei che si piacessero, che si sentissero attratti, che avvertissero una strana forza, inspiegabile ma efficace come la gravità, che vuole unirli, e al contempo raccontare di come loro oppongano a questa forza una strenua resistenza.
Del resto, questa resistenza, è già scritta nel percorso che li ha portati fino a qui. La loro esperienza gli ha insegnato che è fin troppo facile farsi o fare del male, quando sono in gioco i sentimenti, e nessuna delle due situazioni (attiva o passiva) è particolarmente desiderabile.
E così racconterei delle accelerazioni e dei rallentamenti (come si abbracciano due porcospini? con molta, molta cautela), degli avvicinamenti e dei distacchi, dei momenti in cui comanda l'istinto e di quelli dominati dalla ragione.
E mi piacerebbe chiudere il racconto con un equivalente moderno del "vissero per sempre felici e contenti", perché sappiamo che il "per sempre" non esiste, ormai siamo grandi e le favole non ci infinocchiano più, però felici e contenti, magari non in continuazione ma per una buona percentuale di esistenza, possiamo esserlo.
Ecco, non so se ne sarei mai capace, ma mi piacerebbe.

Strane dicotomie

Se non sei stronzo, sei debole.

Bastardo dentro

Quando sono in macchina e vedo un pedone che vuole attraversare la strada, mi fermo e lo lascio passare.
Ma non lo faccio per buon cuore: mi piace guardare nello specchietto retrovisore le facce incazzate degli automobilisti dietro di me.

venerdì 7 settembre 2012

Sistemi di incentivazione

Invito gente a casa solo per costringermi a mettere in ordine

martedì 4 settembre 2012

Il mio quarto d'ora di celebrità


La mia automobile su Google Street View :)

lunedì 3 settembre 2012

Semplicemente geniale

I videopoker dovranno essere installati a una distanza minima dalle chiese. Per diversificare le false speranze.

da Spinoza, un blog serissimo

Gorla

A parziale smentita di quanto scritto in un precedente post, la settimana scorsa, assieme alla pioggia, è arrivato anche un po' di ventone. Ne hanno fatto le spese gli Asso che stavano partecipando al campionato italiano, una barca si è anche rovesciata ed è semiaffondata

Sabato abbiamo rischiato di non riuscire a mettere in acqua le barche, perché c'era troppo vento per effettuare il varo, e per domenica erano previste condizioni simili, con contorno di pioggia.
Ebbene, per farla breve, domenica c'era così poco vento che non siamo riusciti a terminare la regata. Fortunatamente non c'è stata neppure la pioggia.
(a margine: alla boa di Torbole eravamo i primi tra le barche della nostra classe. E' già la seconda volta che giriamo una boa da primi e non riusciamo a finire la regata)

sabato 1 settembre 2012

Un po' meno malinconia

Vero: piove.
Vero: si è abbassata la temperatura.
Ma noi ci strafoghiamo di spezzatino ai funghi e polenta.