venerdì 2 gennaio 2009

Seconda puntata

Dove eravamo rimasti? Sempre così, nelle chiacchiere di paese, si parte da un'idea, uno spunto, poi si divaga, si seguono discorsi laterali e si perde di vista ciò di cui si stava parlando... Ah, sì, la mappa...

Facciamo finta di essere stati fortunati, di essere capitati all'ufficio della pro loco all'interno della finestra temporale precedentemente specificata, di aver avuto, per merito di una casuale congiunzione astrale, il privilegio di assistere al miracolo della presenza di Grimilde e di essere quindi riusciti ad impossessarci del pieghevole recante la rappresentazione bidimensionale e in scala del teatro in cui andranno a svolgersi i successivi avvenimenti. Ci troveremmo di fronte ad un disegno sostanzialmente banale, rimpicciolito dalla necessità di fare posto ai box pubblicitari dei negozi e delle attività commerciali che, con generosità pelosa, hanno reso possibile la stampa dell'opuscolo. Un occhio allenato potrebbe riconoscere a prima vista il nucleo originario del paese, con le vie sghembe, dettate dai capricci dell'orografia, rispetto alle aree di nuova edificazione, quelle delle ruspe che spianano ogni dislivello, ordinati quadrati di vie e traverse. Il cuore del paese è costituito dalla piazza, delimitata da un lato dalla chiesa mentre di fronte trova posto il municipio, in silenzioso ossequio alla teoria dei due soli.
Sotto i portici che collegano i due simboli del potere palese, trovano posto una serie di istituzioni minori, meno celebrate dai classici ma meritevoli di una citazione nel pantheon delle autorità locali. In senso orario, partendo dalla chiesa, si incontra la farmacia, il ferramenta, la cassa rurale, il fruttivendolo e il barbiere. Proseguendo sul lato opposto troviamo il bar trattoria, un palazzo patrizio decaduto che reca ancora i segni dell'ultima guerra, la tabaccheria, il negozio di alimentari e il parrucchiere per signora.
Al centro della piazza fa bella mostra di lo scheletro della vecchia edicola: la rivendita di giornali, in tempi recenti, è stata spostata altrove, tra il porticciolo e il lido, permettendo in questo modo al gestore di rimpinguare l'offerta commerciale del suo esercizio con un po' di giochi da spiaggia, di quelli che costano poco ma durano ancora di meno e che quindi fidelizzano il cliente perché, per non sentire i lamenti dei bimbi, il poveretto è praticamente costretto a ripetere l'acquisto quasi quotidianamente.

2 commenti:

  1. tappi per le orecchie? (per non sentire i lamenti dei bimbi)

    RispondiElimina
  2. ma poi non senti neanche le altre cose. a meno di non inventare tappi selettivi... buona spunto per una delle prossime puntate :)

    RispondiElimina