giovedì 28 gennaio 2010

CAAADEEE!!!

Vi assicuro che prima abbiamo verificato che non ci abitasse nessun Na'vi

sabato 23 gennaio 2010

Stati mentali alterati

Sono decisamente in uno stato di esaltazione.
Del resto non si può pensare di non subire alcun effetto collaterale, dopo aver visto due volte "Avatar" in due giorni.

giovedì 21 gennaio 2010

Incoerenze

Mi fanno un po' ridere quelli che vanno a fare benzina nei distributori economici e, mentre aspettano il loro turno, tengono il motore acceso

mercoledì 20 gennaio 2010

Undicesima puntata

A p, in piazza, c'è una vecchia ferramenta. Un locale lievemente interrato rispetto al piano stradale, scuro e ombroso, fresco anche in piena estate, contornato di scaffali di legno traboccanti di ogni cosa immaginabile o inimmaginabile. Bombolette di gas, spruzzini per l'acqua, cavi elettrici, cacciaviti fanno bella mostra di sè, senza alcun ordine apparente, contornati da altri oggetti di classificazione meno immediata.
Dietro al banco, di legno anch'esso, l'intera parete è occupata da una cassettiera per le minuterie. Per facilitare la ricerca della merce su ciascun frontale è fissato un campione del contenuto: chiodi, viti, dadi, bulloni, rondelle, guarnizioni, raccorderie varie, punte per trapano e altro ancora. Il bancone stesso è ingombro di espositori di cartone che magnificano l'utilità, il glamour e la convenienza di una qualche mercanzia: portachiavi multicolori, pietre per affilare, detergenti miracolosi e colle portentose.
In un angolo c'è un piccolo reparto dedicato alla pesca: canne di ogni foggia e misura, mulinelli, galleggianti di tutte le fogge e dimensioni, lenze, ami, pesciolini finti dai riflessi metallici e così via.
Nonostante questo ben di dio, la caratteristica principale di questo negozio è quella di non avere mai la particolare mercanzia richiesta dal cliente. Qualsiasi cosa si chieda al gentile e anziano proprietario è esaurita e non arriverà prima di un paio di giorni, oppure si tratta di un articolo poco richiesto e quindi disponibile solo su ordinazione ("glie lo posso procurare per settimana prossima"). Se si vuole aquistare, poniamo, una corda di cinque millimetri di diametro, se ne troveranno da tre o da sei; se si sta cercando una vite per legno lunga quaranta millimetri saranno disponibili solo quelle da venticinque; se si ha bisogno di quattro tasselli ad espansione ce ne saranno solo due; e via di questo passo.
A memoria d'uomo è successo solo una volta che l'oggetto richiesto fosse disponibile, ma l'ineffabile vecchietto ha risposto: "Ce l'ho, ma è l'ultimo, se glie lo vendo poi resto senza"

domenica 17 gennaio 2010

Natura matrigna

Quando porto un po' di legna in casa su dal giardino, entro breve tempo si comincia a sentire uno scricchiolio. Sono i tarli che, sentito il tepore, escono dal loro stato di ibernazione invernale.
I poveretti ignorano che, di lì a poco, avranno fin troppo caldo.

giovedì 14 gennaio 2010

Papera

Giuro: non è di porcellana.
(cliccare sull'immagine per la versione ingrandita)

mercoledì 6 gennaio 2010

Giocare a dati

Lavoro con i numeri. Più precisamente: costruisco strumenti che aiutano chi lavora con i numeri.
Quando si raccolgono dei numeri, di solito, è perché si vuole poi fare qualche giochetto: principalmente raccoglierli in categorie per ottenere delle sommatorie parziali. Va da sè che la somma dell sommatorie debba corrispondere al totale generale, se così non è significa che il nostro raggruppamento ha qualche falla e si lascia sfuggire qualcosa o, al contrario, che prende in considerazione anche dati che dovrebbero essere scartati. Le macchine non sbagliano, ma chi scrive le istruzioni per loro lo fa anche fin troppo spesso.
Ultimamente è capitato qualcosa del genere: mi chiamano per dirmi che i conti non tornano.
Vado a vedere. Proprio mentre l'operatore cerca di mostrarmi dov'è il problema si accorge che semplicemente utilizzava un risultato parziale come risultato complessivo, con le conseguenze che si possono immaginare.
E chi scrive istruzioni per le macchine si sente meno solo nella sua fallibilità.

domenica 3 gennaio 2010

Fame

Patire la fame non è cosa di questi luoghi e di questi tempi. Siamo nati in un posto e in un momento dei più fortunati, quanto a quello, e i cenoni di natale e dell'ultimo dell'anno possono anzi aver generato fenomeni di rifiuto per ulteriori ingestioni di alimenti.
In uno dei fugaci momenti di requie di questa tradizionale ossessione ingurgitatoria mi è capitato di pensare a quanto in realtà sia piacevole avere fame, se si ha la certezza di poterla placare, di quanto sia più soddisfacente inghiottire se si è dato modo e tempo allo stomaco di svuotarsi.
E questo mi sembra un chiaro indizio del fatto che io stia diventando ormai vecchio.