lunedì 1 ottobre 2012

L'imbarazzo della scelta




- Mi segua, le mostro l'assortimento.
La ragazza si incamminò lungo il corridoio, mentre l'uomo la seguiva poco discosto. Arrivarono ad un ascensore, la ragazza premette il pulsante ed elargì un cortese sorriso. L'uomo, lievemente a disagio, si chiese se la sua rilassatezza fosse una studiata posa, o se l'abitudine le consentisse di affrontare con relativa tranquillità anche le situazioni più imbarazzanti.
L'ascensore fece una breve discesa, e si ritrovarono in un altro corridoio, completamente deserto, nelle cui pareti erano poste, ad intervalli regolari, pesanti porte metalliche.
- Mi pare di avere capito che lei fosse interessato al reparto primavera, giusto?
- Eh? Ah, sì, sì, quello - rispose l'uomo, ridestandosi dai suoi pensieri e arrossendo lievemente
- Decisamente la nostra linea di maggior successo. Naturalmente i nostri prodotti coprono tutte le possibilità, forniamo anche il servizio "su misura" per soddisfare i gusti più esotici e insoliti, ma ovviamente i prezzi e i tempi di attesa sono notevolmente superiori.
- Certo, è comprensibile.
- Allora dobbiamo andare a quella porta là in fondo.
La ragazza riprese a muoversi con i piccoli passi dettati dalla gonna stretta, mentre l'uomo seguiva l'ipnotico ticchettio delle sue calzature sul lucido pavimento.
- Eccoci qua - disse lei mentre componeva un codice sulla minuscola tastiera a fianco della porta - sicuramente qui potrà trovare qualcosa di suo gradimento. Abbiamo articoli di ogni dimensione e colore, e pur restando nella categoria "standard" sono notevolmente personalizzabili, con dei sovrapprezzi veramente minimi.
La porta si aprì con un sibilo, ed una folata d'aria fredda investì le gambe dell'uomo.
- Sono magazzini refrigerati?
- Oh, Sì. Vede, dobbiamo fare grande uso di materiali soffici ed elastici, nei nostri prodotti, e ciò comporta che siano un po' più deperibili di cose come la pietra o il metallo, quindi li teniamo al fresco per mantenerli perfetti
- Ah, non lo sapevo. Vuol forse dire che dovrò installare un grosso frigorifero a casa?
- Ma no - sorrise lei - è solo perché vogliamo servire ai nostri clienti dei prodotti assolutamente perfetti. Sa, in realtà può succedere che determinati prodotti, magari un po' insoliti, restino in magazzino per un certo periodo di tempo, prima che arrivi il cliente giusto. Le assicuro che i materiali sono garantiti per fornire un'adeguata soddisfazione all'acquirente anche dopo anni di servizio in ambienti non climatizzati. Si deteriorano molto molto meno del loro corrispettivo naturale, in realtà.
- Certo, certo...
- Cominci pure a dare un'occhiata in giro. Io l'aspetterò in corridoio, di solito i clienti preferiscono esplorare le varie possibilità da soli, ma sarò disponibile per rispondere a qualsiasi sua domanda o curiosità.
L'uomo entro nella cella frigorifera piuttosto titubante. Davanti a lui stavano alcune centinaia di cose, che a prima vista potevano sembrare manichini, ma che in realtà erano la più evoluta forma di androidi che la scienza e la tecnologia fossero in grado di produrre. E tutte avevano tratti che le caratterizzavano come androidi femmine. L'azienda Life Companion li aveva lanciati sul mercato già da molti anni, e recentemente il livello di mimesi con gli esseri umani era diventato sorprendente, tant'è che si vociferava di come molte persone spacciassero per "naturale" il loro partner artificiale.
Rabbrividendo non solo per il freddo, cominciò l'esplorazione delle alternative. Erano riprodotte un gran numero di varietà, anche se nessuna caratteristica era mai portata all'eccesso, per quello, probabilmente, occorreva rivolgersi al servizio su misura. Avevano svariate acconciature, ma l'uomo sapeva che era così solo al fine di presentare meglio il prodotto: il colore, la lunghezza e la foggia dei capelli era una delle caratteristiche ad opzione gratuita, in pratica non costava nulla chiedere la modifica del particolare. Una variazione della forma o della dimensione del seno, invece, era sottoposta a maggiorazione, la modifica della silhouette generale era altresì possibile, ma ad un costo proibitivo.
L'uomo si soffermò ad osservare con particolare attenzione un androide piuttosto basso, dalla corporatura minuta, le curve del corpo appena accennate al di sotto della tunica standard che copriva i corpi artificiali. Gli occhi, aperti, erano di un verde brillante, ma la loro fissità li rendeva piuttosto inquietanti. Alcune sottili rughe ai lati degli occhi ed attorno alla bocca, indicavano che, per quanto complessivamente giovanile, l'automa era destinato a rappresentare una persona decisamente già adulta.
Uscì dalla stanza immerso nei propri pensieri, e quasi sobbalzò quando la venditrice gli chiese se aveva trovato qualcosa di suo interesse.
- Oh, sì ma, capisce, non è una scelta così facile da fare sui due piedi.
- No, certo, comprendo - concesse lei, con il suo sorriso che cominciava ad apparire stereotipato all'interlocutore - nel frattempo, mentre lei pensa a quale debba essere l'aspetto fisico della sua compagna, potremmo tornare in ufficio per cominciare a definire gli aspetti della personalità.
- Guardi, lei è molto gentile, ma in questo momento ho le idee un po' confuse, non credo che sarei in grado di...
Mentre l'ascensore li riportava al piano terra la ragazza continuò:
- Ma non si preoccupi, non si preoccupi. Sappiamo che la cosa può mettere a disagio. Si figuri che alcuni clienti, invece di definire precisamente le varie caratteristiche, si limitano a stabilire dei minimi e dei massimi, lasciando che sia un algoritmo casuale a determinare il valore definitivo. Dicono che è più stimolante avere a che fare con qualcuno di cui non conoscono già tutto dal principio.
- Immagino, immagino... però, davvero, adesso preferirei tornare a casa a riflettere su queste cose con tranquillità.
- Certo, non è una cattiva idea, ma ne è sicuro? Non preferirebbe magari fare un giro di prova con uno dei nostri prodotti? Non è una cosa che proponiamo spesso, ma abbiamo alcuni modelli a disposizione e qualche stanza appartata nella quale il cliente può sperimentare il livello di interazione dei nostri androidi.
La faccia dell'uomo, già pallida, divenne cerea, la fronte imperlata di piccole gocce di sudore.
- No, davvero, signorina - si schernì - in questo momento non mi sento neppure bene, temo che non riuscirei ad apprezzare...
- Mi spiace davvero, è un peccato. Ma certamente la sua è una decisione saggia. Vuole magari fissare subito l'appuntamento per la sua prossima visita?
- Veramente al momento non ho con me l'agenda, dovrei verificare i miei impegni
- Ma non si preoccupi, possiamo fissare una data indicativa, poi se scopre di avere altri impegni può sempre contattarci per posticipare l'appuntamento
- Molto gentile da parte sua, signorina, ma al momento...
- Come preferisce. Le lascio il mio biglietto da visita, si senta libero di chiamarmi per qualsiasi chiarimento. E per prendere l'appuntamento, ovviamente.
Con la faccia che esprimeva evidentemente il contrario, l'uomo biascicò un "certamente" e si diresse verso l'uscita dalla concessionaria, prima con un'andatura incerta, poi sempre più veloce, finché, arrivato alla porta, stava praticamente correndo.



12 commenti:

  1. bel racconto...sono curiosa del seguito

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    1. ringrazio per l'apprezzamento, ma non credo ci sarà un seguito. è solo la conseguenza di aver letto troppo asimov nel we :)

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  2. commento prima di aver letto il post: sei completamente impazzito... mai visto un post tuo così lungo! M :)

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  3. commento DOPO aver letto il racconto: mi sembrano certi venditori di pannelli solari o fotovoltaico.... :))

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    1. commento dopo aver letto il commento: non è un post, è un racconto, mica è facile condensare più di così (anche se la sintesi è il mio forte), e dal timestamp dei commenti, pare tu non abbia impiegato più di un paio di minuti a leggerlo :)
      i venditori sono venditori, a prescindere da cosa vendono.

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  4. ho fatto il corso di lettura veloce anni da, con tre battute (cioè fissi gli occhi tre volte) si legge una riga, queste poi son corte :))) Non hai notato che ho scritto nel primo commento "post", nel secondo "racconto" :))

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    1. ho notato, ma ho ribadito il concetto, giusto per fare il pedante come mio solito. sempre per fare il pedante, direi che hai fatto anche un corso di scrittura rapida, peccato che ogni tanto pigi il tasto sbagliato :)

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  5. sono velocissima con la tastiera infatti (ma senza corso) , e tu noioso! :))

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  6. Ciao! Vedo con piacere che hai ceduto anche tu alla tentazione del racconto.
    Son d'accordo con te, i venditori sono terribili. Per questo non riesco QUASI a dormire la notte pensando che da ieri 1°ottobre ho ricominciato a lavorare come venditrice.
    Mi consolo pensando che in realtà faccio la merchandiser, per cui metto fuori i libri e non devo turlumpinare nessuno. Insomma tranquillo, ogni tanto puoi farti sentire per un caffè! ciao ciao, DueTalleri

    PS: basta lavare i vetri di domenica,neh?

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    1. strano, anche tu hai concentrato l'attenzione sul venditore, mentre per me il protagonista era l'uomo. eterogenesi dei fini, si potrebbe definire (ma guarda che non è il primo racconto che scrivo!)

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    2. 1)Ho la coda di paglia 2)Mi inquietano troppo le compagnie sintetiche ==> preferivo commentare il noto anziché l'ignoto!
      Mi pareva di ricordare qualche tuo racconto, ma venendo qui di tanto in tanto sicuramente me ne son persa la maggioranza. Recupererò, forse! Ciao! 2T

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    3. fortunata te, a me ultimamente inquietano anche le compagnie non sintetiche

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