lunedì 17 gennaio 2011

Dei passatempi

Dire che a mia madre piace sciare è estremamente impreciso.
Dire che mia madre vive per sciare è probabilmente un'esagerazione, ma si avvicina alla verità molto più dell'affermazione precedente. Fate conto che adesso, mentre sto scrivendo, avendo lei compiuto 74 anni pochi giorni fa, è in settimana bianca.
Mia madre ha anche l'animo dell'evangelizzatrice. Se c'è qualcosa che a lei piace deve assolutamente cercare di condividerlo con il mondo intero. Il mondo è grande e affollato, e qualche volta difficilmente raggiungibile, ma i figli sono molto più a portata di mano, per cui va da sè che io e le mie sorelle abbiamo dovuto frequentare le piste innevate fin dalla più tenera età.
Un altro tratto della genitrice (non suo peculiare, ho scoperto che è abbastanza comune nelle persone della sua generazione) è l'avversione per lo spreco. Nello specifico dello sci, la cosa era così declinata: abbiamo pagato per gli impianti di risalita e adesso si scia a qualsiasi costo. Una tempesta di neve con trenta gradi sotto lo zero non era ragione sufficiente per abbandonare l'impresa.
Messe così le cose, non è difficile capire come mai io abbia sviluppato una certa avversione per questa attività. Ciò, ovviamente, è stato causa di tensioni e mutismi risentiti. Diciamo che lei ha incassato con maggiore tolleranza il mio rifiuto a partecipare alla messa domenicale, tanto per capirci.
Però per imparare ho imparato, e se sciare è il modo per passare una giornata insieme a persone piacevoli con le quali sarebbe difficile trovare altre occasioni lo faccio volentieri, come è successo oggi.
Solo, per favore, non diteglielo.

4 commenti: