Così mi chiamava mia sorella, quando eravamo piccoli. Se sapevo più degli altri su un argomento (il che capitava spesso) mi dilungavo a spiegarlo, dall'inizio alla fine. O ciò che, all'epoca, consideravo l'inizio e la fine.
Questo ha dato origine, negli anni, ad alcune scenette surreali. Una volta ero in colonia (intesa come quel luogo di villeggiatura, per lo più marino, dove i genitori inviavano i figli per potersi godere un po' di tranquillità), ero tra i "piccoli" e un gruppo di ragazzetti appena più grandi di me mi si avvicinano e, con l'intenzione di scioccarmi, mi chiedono "ma tu sai come nascono i bambini?". Io, lì per lì, forte del fatto di avere una madre ostetrica che non ci ha mai negato informazioni scientifiche, ho improvvisato una quasi conferenza colta, parlando di spermatozoi, ovuli, tube di falloppio, uteri, embrioni e compagnia cantante. Non era esattamente quello che avevano in mente loro, e la cosa deve averli disturbati alquanto, visto che hanno evitato di importunarmi per il resto del soggiorno.
Il problema è che questo vizio mi è rimasto appiccicato addosso, e basta una piccolissima sollecitazione esterna per farmi partire in quarta. So che posso essere noioso, a volte, spero che chi mi sta vicino abbia la pazienza di sopportarmi.
Oggi solo una parola:
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YUPPPIIIIIIII!
e non ditemi "ma è l Emilia Romagna", non voglio sentire! Non oggi!
1 settimana fa
Sono così anche io.
RispondiEliminaSoprattutto quando si parla delle mie passioni: aeronautica, astronautica, complottismo, musica....
io oggi sono riuscito a imbastire una prolusione su "assenze dal lavoro, visite fiscali e normative antiassenteismo". e non sono più un dipendente da anni!
Eliminae io che pensavo che tu fossi quasi muto, è il blog che trasforma? :) M
RispondiEliminaio sono pressoché muto. diciamo che funziono più o meno come un juke box: sto in silenzio finché non si inserisce la monetina. poi non c'è verso di spegnermi finché non è terminato il disco.
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