Si scendono le scale fino al seminterrato e ciò, nonostante le lampade e le pareti bianche, suggerisce un ambiente carbonaro. Qualche fila di seggiole, di quelle da sala conferenze, col tavolinetto per gli appunti integrato nel bracciolo, poche ma che si riveleranno più che abbondanti rispetto al pubblico intervenuto, che si sparpaglia qua e là. Solita storia: siamo stati tutti studenti, e i primi banchi ci intimoriscono, per cui la fila più avanti è completamente vuota, ed è un peccato, perchè il relatore non usa il microfono e la sua voce fatica ad arrivare fino in fondo, sarebbe stato meglio concentrarsi nei posti di testa.
Ma fa bene a non usare microfoni: l'amplificazione produce una separazione tra relatore e pubblico, introduce una sorta di diaframma e riduce il coinvolgimento.
Lo schema è semplice: si tratta di ascoltare un brano di musica dopo che qualcuno ti ha raccontato qualcosa dell'autore e della società in cui era immerso, un po' come una visita guidata ad una mostra di quadri. Nello specifico l'esempio è ancora più calzante, perchè il brano è "Quadri per un'esposizione" di Musorgskij.
A raccontarla così sembrerebbe avere un sapore un po' scolastico, e probabilmente è proprio così, ma di scuola vera, di quella in cui una persona appassionata cerca di trasmetterti quello che sa e nella quale gli "scolari" sono lì con l'unico scopo di scoprire qualcosa di nuovo.
Come dovrebbe essere in tutte le scuole e in tutti i giorni di lezione.
Non so bene cosa fare...
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..ma da qualche parte lo devo scrivere...
e dove se non nel vecchio caro blog di Marion?
E' stata una festa bellissima.
Ma molti sono stati gli attesta...
12 ore fa

Quadri per un'esposizione? dev'essere stato interessante :) M
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