mercoledì 8 dicembre 2010

Harry Potter, o della probabile censura

Nuovo film sul maghetto, visto nonostante la delusione di quello precedente perchè non è bello lasciare le cose a metà e anche perchè il pargolo me ne ha parlato bene (e così è anche riuscito a vederselo due volte).
Meglio, decisamente meglio del sesto. Il libro è rispettato abbastanza fedelmente, qualche piccola omissione ma almeno hanno evitato quasi del tutto le scene inventate di sana pianta. Mi è piaciuta la scelta di raccontare la favola dei tre fratelli sceneggiandola con un cartone animato, il ballo tra Hermione e Harry nel libro non c'è, ma ha reso abbastanza bene l'idea di due persone che cercano di farsi coraggio a vicenda per superare l'abbandono del terzo amico.

Però nel libro Grindelwald non rivela a Voldemort la possibile ubicazione della bacchetta di sambuco, e questo non è un dettaglio di poco conto. Non per quanto riguarda la storia in sè: il rifiuto dell'antico mago oscuro non ferma il nuovo, il duello tra Silente e Grindelwald era di pubblico dominio, Voldemort fa il collegamento in totale autonomia e senza grandi sforzi; la cosa è importante per il contorno, perchè è un comportamento inaspettato da parte del personaggio: ci si aspetterebbe appunto che il predecessore nel tentativo di conquista del mondo attraverso la magia oscura aiuti l'attuale pretendente, e invece questo non accade.
Il perchè di questo comportamento viene suggerito da Harry nel libro e da un'intervista dell'autrice rilasciata in seguito: Silente e Grindelwald erano stati innamorati e ques'ultimo voleva evitare che Voldemort violasse la tomba del primo.

Modificare questo particolare nel passaggio dal libro al film, più che una semplificazione narrativa, sembra essere un tentativo di nascondere lo scandalo, una piccola censura benpensante. Suvvia, è un film per ragazzi: possiamo far vedere sangue e violenza, ma non suggerire che uno dei comprimari sia un pervertito.

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