domenica 12 febbraio 2012

Dichiarazione d'amore

Che non è facile.

In primo luogo per l'oggetto. Si presta a troppe metafore. Per capirci: proviamo ad immaginare una possibile dichiarazione d'amore per una patata. Per quanto la patata in sè possa essere considerata una cosa estremamente meritevole (no, dico, ci avete mai pensato? Assorbe e sintetizza ogni singolo aroma con cui viene a contatto; in qualsiasi preparazione in cui venga coinvolta, per quanto nel ruolo di comprimaria, risulta la cosa più piacevole da mangiare), se provate a dichiarare amore per lei c'è sempre qualcuno che è tentato di cogliere il significato metaforico. Cosa estremamente giustificata, per altro. No, non nel senso che se uno parla della patata si debba per forza riferire a qualcosa d'altro, ma nel senso che il qualcosa d'altro è decisamente meritevole di reverenza.

Anyway, si diceva dell'oggetto. In questo caso è ancora più imbarazzante, perché a seconda dei punti di vista può essere interpretato in un modo o nel suo opposto (complementare sarebbe meglio): l'aspetto è decisamente fallico, ma l'azione che su essa si compie richiama altre immagini. Potremmo risolvere la questione scindendo i termini e concentrandoci separatamente sull'attività della mano destra e di quella sinistra, e con questo riconoscere che l'elemento unificante è la natura sostanzialmente onanistica dell'atto, ma saremmo comunque fuori strada.

Perchè qui le metafore non c'entrano, è un discorso da prendere alla lettera (ah, la magnifica ambiguità del linguaggio: lettera può riferirsi sia a un singolo carattere che a un'intera missiva, chissà a quale dei due significati rimanda quella locuzione).

In secondo luogo (ma si potrà scrivere "in secondo luogo"? Beh, l'ho scritto, il pc non si è inchiodato, il mondo è ancora al suo posto, per cui direi che sì, si può scrivere) mi è difficile scrivere una dichiarazione d'amore, a prescindere dall'oggetto (e anche dal soggetto, ma in questo caso non credo che lo scriverei sul blog, meglio, molto meglio farlo di persona), perchè ho la tendenza a razionalizzare, a spiegare, a cercare le ragioni, e l'amore sopporta male un simile trattamento. L'amore bisogna viverlo, mica spiegarlo.

Ecco, magari lo si può raccontare, senza la pretesa di capire.

Amo la mia chitarra. Lei e nessun'altra.
E' vero, non è la prima: in passato ce ne sono state altre, ho amato anche loro e ancora oggi conservano un piccolo posto nel mio cuore, ma non è la stessa cosa. Forse non erano del tutto adatte a me, forse solo adesso sono diventato abbastanza bravo da sviluppare un rapporto profondo. Non so perchè le cose siano andate così, è un semplice dato di fatto.

Mi piace prendermene cura, lucidarla, cambiarle le corde, riporla ordinatamente nel suo sontuoso fodero; ma soprattutto mi piace suonarla, rinfrescare vecchie canzoni conosciute da tempo e provarne di nuove, lanciarmi in spericolati bending e vibrati, far ruggire i power chord.

E il suono che esce dall'amplificatore, degnamente distorto, ha vibrazioni decisamente orgasmiche.

10 commenti:

  1. ... non parla e non può contraddirti. Se accordata, è sempre d'accordo...

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  2. vero. credo che sia il motivo per cui è molto più facile innamorarsi degli oggetti piuttosto che delle persone. ma anche infinitamente meno bello.

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  3. Questo commento mi ha fatto riflettere su uno dei miei folli modi di essere: sono quasi sempre più affezionata alle cose che alle persone. Sono gelosissima delle mie cose, sono mie, le posseggo e nessuno me le può toccare. Sarà perchè sono figlia unica e non ho dovuto dividere i giocattoli con i fratelli?
    Per le persone invece, ho un atteggiamento abbastanza diverso, sono sicuramente meno gelosa e possessiva nei loro confronti.
    Mi viene in mente una battuta che girava nell'ambiente delle gare di motocross e diceva così: "preferisci che ti chiavino la moto o la morosa?" lui rispose: "la morosa! la moto me ne accorgo..."

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  4. le cose si sostituiscono, le persone no. basta questa semplice considerazione per rimettere tutto nella giusta prospettiva.

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    1. è una questione di valori, anche le persone sono interscambiabili... ogni persona ti offre qualcosa di diverso o di uguale, ma nessuno è unico e insostituibile. Il vecchio detto "morto un papa se ne fa un altro" avrà pure un fondo di verità...

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    2. una piccola precisazione: tutto il discorso sull'interscambiabilità delle persone, non vale per i familiari, ovviamente!
      Come va il corso di istruttore?

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  5. Conoscendo il Pirata, trattasi di un post palesemente ironico (o post-ironico, cioè che fa sorridere dopo averlo letto bene :), senza nulla togliere al suo amore per la chitarra.
    Sono convinta che, per par condicio, porterebbe a cena entrambe (chitarra e morosa), risparmiando notevolmente sulle scelte della prima.
    R

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  6. oddio no, che porterei a fare la chitarra al ristorante?

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  7. per il gusto di toccare le corde giuste? Per suonare uno stonello alla Nando Fiorini, con cappello in mano? Per farne un grazioso e pratico centrotavola? Oh, devo suggerirti tutto?
    R

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  8. le corde giuste? ernie ball .010 grazie
    nando fiorini: chi sarebbe costui?
    grazioso, forse, quanto al comodo non direi

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