giovedì 26 febbraio 2009

Camera da letto

Il progetto era piuttosto semplice: eliminare il camino, che tanto era lì sigillato perchè la sua canna fumaria è utilizzata dalla stufa del piano di sopra, e lo sanno anche i bambini che non si mettono due fuochi sulla stessa canna. Però il muro aveva qualche crepa, qua e là. Schiacciando con il dito i bordi della crepa si muovevano... Potevo fare finta di nulla (chissa perchè, ma scrivere "fregarmene" mi ripugna un po') e limitarmi a dare una mano di vernice, magari un bel colore acceso, ma ho preferito intervenire in modo più deciso.
Un leggero strato di gesso, ricoperto qualche volta di bianco, sotto c'è una pittura verde spento, poi ancora un marrone chiaro (potrebbe essere definito "cacchetta", ma suona male) e il grigio del cemento. Però battendo con le nocche suona ancora vuoto, strano...
Anche qui delle piccole crepe. Saggio con la spatola, faccio leva e l'intonaco si stacca, rivelando un'ulteriore superficie pitturata, un rosa spugnato questa volta, con piccoli scarabocchi e qualche addizione tracciate con una matita sottile. Non sono i segni dei muratori che ho trovato nella cucina: questa è opera di qualche fanciullo dispettoso, chissa chi era e quando li ha fatti...
Al momento la stanza è ridotta ad un cumulo di macerie, con le pareti scrostate a mezzo e il pavimento ricoperto di detriti, ma confido che alla fine risulterà un lavoro ben fatto.
En passant, questo mi ha molto ricordato la mia vita: c'era qualche crepa, ma con una pitturata avrebbe potuto sembrare ancora nuova. Ho preferito lavorare più in profondità, e adesso mi trovo alle prese con un cumulo di metaforiche macerie. Ma ho fiducia, verrà fuori qualcosa di bello. E nel frattempo avrò anche imparato qualcosa, che non è mai male.

6 commenti:

  1. Bella la metafora. Vogliamo le foto della camera

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  2. Eehh??? Sono scema ma non ho capito la risposta :-))

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  3. forse perchè era una domanda... intendevo: la vuoi vedere com'è adesso?

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  4. prima e dopo certo! (sogno)

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  5. Sono d'accordo con te: meglio lavorare in profondità, eliminare tutto alla radice, perché il rischio che prima o poi riemerga è concreto. Anche se non è né facile, né piacevole stare lì a "scrostare" (oddio, è bruttissima!), ti fai pure un bel po' di male... però può pure avere una valenza catartica, no? E poi, a forza di "scartavetrare" (anche questa non è male!) chissà come è più grande la stanza! PS: sul verbo "fregare", forma riflessiva, sono pienamente d'accordo con te. Non so perché, ma mi vengono le "bolle" solo a pensarlo! :) La67

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