venerdì 19 novembre 2010

Emozioni

Io, ai personaggi di fantasia, mi affeziono. Ai protagonisti dei libri che leggo, dei film che vedo, o delle strisce a fumetti che seguo.
E' abbastanza ovvio che più è lunga la "frequentazione" maggiore diventa l'investimento emotivo, per cui le sorti degli "eroi" di un fumetto che leggo dal lontano 2005 mi stiano abbastanza a cuore.
Però non dimentico che non sono persone reali: quando succede che la coppia storica della vicenda "scoppia" so che non c'è dietro il destino o la sfiga, ma solo una decisione dell'autore, quindi il sentimento che provo non è tristezza ma una solenne incazzatura.

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