Piatto (piatto?) tipico modenese. Praticamente dei piccoli panini da farcire, una pietanza adatta a un pigro pomeriggio, da accompagnare con del frizzante lambrusco (che non è che mi piaccia assai, ma in questo caso è molto adatto).
Si impasta la farina con acqua, strutto (125 grammi di strutto per mezzo kg di farina, dice la ricetta, io ne metto un po' di meno), lievito e sale qb. Si lascia lievitare, poi si formani delle palline di una quarantina di grammi che si lasciano riposare un altro po' poi si schiacciano leggermente e si cuocciono nell'apposita tigelliera. Una cosa fatta più o meno così:
Una volta cotte vanno servite ancora calde. Ciascun commensale, a rischio dei propri polpastrelli, dovrà sezionarle per farcirle con prosciutto crudo, pancetta, coppa, salame o, più tradizionalmente, con il pesto di lardo (un battuto di lardo, rosmarino e aglio) successivamente spolverato di parmigiano grattuggiato.
Quanto alla tigelliera: non è per nulla facile da trovare al di fuori dell'area geografica in cui tradizionalmente è preparato questo piatto, io ne ho ricevuta una in dono e ne sono assai contento. Anche per molte altre cose, in verità.
Ricordo una cena a parma, con un lardo strepitoso.. che fame! son qui senza cena! :)) p.s. quando parli con quel tono sul finale si sente che sei partito...:) Marion
RispondiEliminaresisti, fortunatamente non si effettuano votazioni tutte le domeniche :) (partito? per dove?)
RispondiEliminaamo il mio letto dopo una giornata di lavoro, finito poco fa per un misero quindici per cento.... partito no? in QUEL senso :)
RispondiEliminadiciamocela tutta, sono praticamente pizzette micro...:-)
RispondiEliminaSono molto contenta che tu sia contento...;-) Per il resto, uomo dalle mille risorse, che cosa suggerisci di utilizzare se una non ha la "tigelliera"? Carpedine
RispondiEliminaPER CHI CREDE VERAMENTE CHE LA TIGELLA POSSA ESSERE PARAGONATA AD UNA PIZZETTA....
RispondiEliminaLa "Crescentina" è una focaccia di ascendenze latine tipica della provincia modenese. Da molti la "Crescentina" viene chiamata "Tigella", dal nome dello strumento utilizzato anticamente per cuocerla. Tigella, dal latino tegere (ricoprire), ricoprire con il tondo disco di terra refrattaria (la tigella, appunto) la pasta cruda della Crescentina, avvolta tra due foglie di castagno o di noce, da cuocere nel camino a legna. I dischi di terra, realizzati con argilla resistente alle alte temperature, erano incisi per decorare le facce del prodotto: tra le figure più comuni una stella a sei punte.
Tradizionalmente viene consumata calda, aperta a metà e farcita con il pesto, ovvero un battuto di lardo, aglio, rosmarino e con aggiunta di parmigiano reggiano grattugiato. Può essere gustata anche con qualsiasi tipo di salume e di formaggio molle, inoltre la Crescentina non disdegna affatto sughi alla cacciatora e, addirittura, come dessert, la nutella. Il consumo della "Crescentina" è esteso a tutta la provincia di Modena, dove viene impiegata come sostituto del pane, sia a casa sia nella ristorazione. Alcuni produttori adottano un sistema di cottura molto simile a quello dell'antica tradizione (tigelle), tramite l'impiego di materiale refrattario riscaldato.
albaradiosa: se proprio vuoi fare una similitudine, parlerei di microfocacce, non micropizze :)
RispondiEliminacarpedine: se non hai la tigelliera puoi usare il metodo originale (riportato nel commento sotto al tuo): dischi di terracotta refrattaria arroventati :) scherzi a parte: io le ho fatte ancora sulla "piota" (lastra di pietra da mettere sul fornello) ma credo che possa andare una qualsiasi padella antiaderente, anche se ti toccherà di girare le tigelle un po' di volte.
infermierama: la prossima volta limitati a mettere il link all'articolo, grazie :)