domenica 5 settembre 2010

44° trofeo Gorla (50 Miglia del Garda)

Usciamo dal porto con qualche perplessità: ieri il vento non si è fatto vedere e anche questa mattina il lago ci accoglie placido e tranquillo. Troppo placido e tranquillo, per la precisione. Mentre ci avviciniamo alla linea di partenza il vento invece arriva, sostenuto senza essere eccessivo, 15 nodi di sincero peler.
Partiamo, nel solito trambusto di queste affollatissime regate, attenti più ad evitare contatti che a partire nelle prime posizioni: su oltre otto ore di regata, qualche secondo in più o in meno alla partenza non fanno poi questa gran differenza. Boliniamo abbastanza tranquillamente e sento che la barca non ha difficoltà a reggere tutta la tela con questo vento, le orzate occasionali, dovute a qualche raffica più intensa, sono decisamente controllabili.
Cominciano gli incroci con le altre barche. Qualche volta ci passano davanti, altre dietro, mai molto distanti. Stiamo tenendo il passo dei migliori, e ciò ci rallegra.
Ci avviciniamo al momento critico della regata, quando il vento del mattino si spegne e arriva quello del pomeriggio. E' un fenomeno ciclico e conosciuto nelle sue linee generali, ma non c'è mai modo di sapere in anticipo come andrà quella specifica volta, non c'è per altro nessuna garanzia che il vento del pomeriggio arrivi, per dirla tutta.
Oggi siamo stati fortunati: l'interregno è durato solo pochi minuti, giusto il tempo di mangiare un panino, e poi la barca è ripartita. Oltre tutto le barche della nostra classe erano praticamente tutte vicine, quindi nessuno si è trovato particolarmente avvantaggiato o svantaggiato, ma le posizioni sono rimaste pressochè invariate.
Issiamo spi e ci dirigiamo verso la boa di Torbole. Dalle nostre spalle sopraggiungono i soliti garudiani, che nelle andature portanti ci sopravanzano sempre. Anche questa volta riescono a mettere la loro prua davanti alla nostra, ma un'arguta redistribuzione dei pesi sulla nostra barca ci consente di recuperare velocità.
Ammainiamo, giriamo la boa, e ci disponiamo per il lunghissimo ritorno, ancora di bolina.
Una bellissima bolina, per altro: grande passo e ottimo angolo, superiamo e poi distanziamo quasi tutti gli avversari (che i fratellazzi sono oltre la nostra portata e non ci possiamo fare niente).
Chiudiamo secondi. Meritatamente secondi dopo esattamente otto ore di regata. Mostruosamente stanchi ma altrettanto felici.

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