giovedì 2 luglio 2009

Back home

Qindici giorni fa, più o meno, il viaggio di andata. Il cantiere ha terminato di sistemare la barca quindi è arrivato il momento di riportarla a casa. La barca solamente, che il motore, tuffatosi in acqua in un istante di follia, è stato giudicato irreparabile.
L'equipaggio è quello dell'altra volta: il pargolo, il nipote grande e io. Special guest il motore sottratto al Gof con il suo preventivo assenso, a salvaguardia del rientro, nel caso il dio Eolo non ci faccia la grazia di soffiare per noi.
Si paga il compenso all'artista che ha restaurato il mezzo (breve momento di intensa pena), si assiste alla calata in acqua del barchino (varo, ho detto che si dice varo!), si caricano i bagagli e i generi di conforto che devono rendere più piacevole il viaggio e si accende il motore per uscire dal porticciolo. Cioè: ci si prova, che lui fa un generoso tentativo, scoppietta per qualche secondo e poi si riacquieta. Lui si riacquieta, che io invece comincio a innervosirmi: tiro la funicella, accelero, decelero, tiro lo starter, mollo lo starter (e tutte le possibili combinazioni di questi parametri) senza ottenere risultato alcuno. Il nipote grande suggerisce: "non è che c'è un rubinetto della benzina da aprire?" "Ma no", penso io, "cosa vuoi che ci sia il rubinetto della benzina su questi aggeggi...".
Per vostra informazione, il rubinetto della benzina c'è, ed una volta aperto il motore parte allegro e sobbalzante.
Si mollano gli ormeggi, si esce dal porto, si issano le vele e via che si va.

2 commenti:

  1. ...sicuramente non dimenticherai mai più di cercare il rubinetto!!!!!
    haitronato tempo favorevole, visto come è variabile di questi tempi!

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  2. mah... mica tanto favorevole, abbiamo preso anche qualche goccia d'acqua :)

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