Amo i fumetti. Non tanto le "graphic novel", le storie disegnate, quanto le strisce umoristiche, quelle tre-quattro vignette (anche se per alcune opere d'arte ne bastano meno) che si chiudono con una battuta fulminante.
Anche se non mancano esempi di altra provenienza, si tratta di un genere prettamente americano (è abbastanza ironico che, nonostante questa passione, io venga a volte tacciato di antiamericanismo; certo che se eleggessero presidente Bill Watterson o Garry Trudeau io sarei molto molto più contento) per cui spesso ho letto queste strip dopo che sono state tradotte. Tradurre è tradire, si sa, ma ho riscontrato che, di solito, viene fatto un buon lavoro. Solo una volta mi sono trovato parecchio in difficoltà...
Anche se non mancano esempi di altra provenienza, si tratta di un genere prettamente americano (è abbastanza ironico che, nonostante questa passione, io venga a volte tacciato di antiamericanismo; certo che se eleggessero presidente Bill Watterson o Garry Trudeau io sarei molto molto più contento) per cui spesso ho letto queste strip dopo che sono state tradotte. Tradurre è tradire, si sa, ma ho riscontrato che, di solito, viene fatto un buon lavoro. Solo una volta mi sono trovato parecchio in difficoltà...
Avete presente Snoopy in versione capo scout che, seduto attorno ad un falò con i suoi amici pennuti, arrostisce le toffolette? Ebbene, il mistero di cosa fossero in realtà queste misteriose "toffolette" mi ha assillato per anni. Ero arrivato a concludere che si trattasse di formaggini, un equivalente d'oltre oceano dei nostri tomini, quando, non molto tempo fa, una collega ha portato al lavoro una confezione di "morbidoni" (quelle cose gommose e dolcissime) americani, dove sono chiamati "marshmallow": sul saccchetto, come "serving suggestion", era consigliato di arrostirli prima di mangiarli. E' stato un lampo di comprensione, mi si è aperto un mondo.
Le piccole soddisfazioni della vita :)
Nessun commento:
Posta un commento