Non l'ho mai visto, ma mi è stato descritto come un pezzo di legno, grossolanamente cilindrico, del diametro di quattro o cinque centimetri, lungo circa una spanna e appuntito ad entrambe le estremità; una sorta di matitone a due punte.
Veniva posato per terra, colpito su una punta con un altro bastone per farlo saltare in aria, e, mentre era ancora in volo, colpito nuovamente per scagliarlo lontano. Il legno utilizzato come mazza serviva anche come unità per misurare la distanza alla quale si era riusciti a lanciare.
Il matitone si chiamava "ciàncól", ed era il terrore dei vicini da quando il vetro aveva sostituito la carta oleata nei telai delle finestre (mica preistoria: quando mia nonna era bambina le finestre di casa sua erano così).
Il gioco era così diffuso che il termine è passato nel linguaggio corrente, in termini piuttosto dispregiativi: sentirsi dire "ta set un ciàncól" voleva dire essere considerati di scarso valore, con un senso più preciso di "non mantenere fede alla parola data". Curiosamente non ho notizia di una versione femminile di questa locuzione, e non so se ciò sia dovuto al fatto che le donne sono sempre degne di fede, o, al contrario, la loro inaffidabilità è talmente assodata da non far nascere il bisogno di sottolinearla ulteriormente.
Oggi solo una parola:
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YUPPPIIIIIIII!
e non ditemi "ma è l Emilia Romagna", non voglio sentire! Non oggi!
3 giorni fa
Da noi si chiamava "Pitto", c'ho fatto l'infanzia in strada.
RispondiEliminaCi giocano Terence Hill e Bud Spencer in "Altrimenti ci arrabbiamo"
RispondiEliminaMi sbaglio o c`e` oggi un filo in piu` di misoginia nelle tue parole ?? Anna
RispondiEliminaCuriosamente eh... ma cosa vai a pensare... ha ragione Anna :) p.s. quel povero ragazzo che ha scordato i vestiti da te.. spero che tu abbia almeno la lavatrice FUNZIONANTE perchè conoscendoti glieli restituiresti sporchi quando torna.... :) M.
RispondiEliminaMa che razza di donne conosci? :)
RispondiEliminasergio: bello :) per caso, anche da voi la parola è entrata a far parte del lessico in qualche modo?
RispondiEliminagof: accidenti, la mia limitata cultura cinematografica si palesa continuamente...
anna: no, direi la solita dose...
marion: ho pensato a un paio di possibilità, è anche probabile che la vera ragione stia altrove... (la lavatrice funziona. almeno, l'ultima volta che l'ho usata funzionava)
sogno: razza umana, direi
Si, "non capisci un pitto" (il significato è abbastanza evidente) ma ormai questo modo di dire è caduto in disuso perchè quasi nessuno sa più cos'è un pitto.
RispondiEliminadunque... premesso che mi sono decisa a venire a commentarti qui, ti riporto la versione coratina (non so se anche barese) del gioco in questione. Da noi si chiama tpplecchje e ci ho giocato anch'io pur essendo, per lo più, prerogativa maschile. però, non ti so dire se da noi tale termine abbia anche accezione figurativa... non credo... ben ritrovato
RispondiEliminasergio: grazie. a questo punto direi che è usato come sostitutivo di un altro termine, più volgare, al quale è collegato per una questione di aspetto :)
RispondiEliminalyric: ben ritrovata a te, e grazie per la segnalazione geograficamente lontana :)
ma hai capito chi sono? ;-)
RispondiEliminamah, la certezza no, ma direi che incrociando un po' di dati, e il tuo nick, penso di essere arrivato ad una conclusione ragionevole :)
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