lunedì 21 giugno 2010

Memorial Pasqualin

E la chiamano estate...
Neanche il tempo di riposare dopo le prove del campionato italiano, e già si riparte per una nuova regata. Che non è facile come dirlo, perchè bisogna anche rimontare l'albero, operazione non particolarmente complessa ma che abbisogna di alcune cautele. Tipo verificare che la drizza genoa, armata per aiutare a rizzare l'albero, non faccia giri strani, perchè tentare di rimetterla a posto in corso d'opera può portare a rompere la leva dello strozzascotte; bisogna anche stare attenti alla posizione dell'arridatorio della sartia, perchè se è storto la tensione del cavo lo spezza; bisogna infine verificare che le nuove rotelle montate a base d'albero non siano troppo grandi, perchè potrebbero impedire il regolare scorrimento delle relative manovre una volta rimesso in verticale il palo. A fine giornata, dopo avere ripetuto per tre volte il tutto e aver sostituito tutte le cose rotte, può anche succedere di notare di aver dimenticato di mettere il segnavento, per cui vi vedreste costretti ad arrampicarvi fino in cima per rimediare all'errore.
Tutto questo per poi ritirarsi alla metà della prima prova, sabato, perchè il vento causato dal temporale rendeva la barca ingovernabile, e una orribile seconda prova con poco vento, onda sostenuta e pioggia battente. Domenica poi non siamo neppure saliti in barca, perchè il comitato di regata ha deciso (giustamente) che non ci fossero le condizioni per svolgere le prove in sicurezza.
Se non fosse che nella nostra classe c'è della gente molto simpatica, penso che comincerei seriamente a dedicarmi al gioco delle bocce.

mercoledì 16 giugno 2010

Nemesi

Prendo il treno con una certa frequenza. Il regionale, per risparmiare, e anche perchè il rapido (quello che una volta si chiamava rapido, adesso mi pare sia battezzato "Freccia argento") impiegherebbe solo dieci minuti in meno a fronte di una spesa tripla.
Sui regionali non c'è la possibilità di prenotare il posto, funziona un po' come sugli autobus: si acquista un biglietto e lo si oblitera (termine alquanto orrendo) prima di salire sul vagone. Dato che vado e torno in giornata di solito acquisto due biglietti prima di partire, dato che sono sbadato qualche volta mi capita di dimenticare di timbrare quello del ritorno.
E' quanto mi è successo settimana scorsa.
Le volte precedenti mi ero accorto quasi subito della dimenticanza e avevo provveduto ad autodenunciarmi al capotreno, evitando di pagare la multa, ma stavolta l'ho realizzato solo quando ho visto il controllore.
Qualche attimo di scoramento, poi faccio spallucce ed estraggo dalla tasca il biglietto non convalidato. Il controllore verifica i titoli di viaggio delle tre persone sedute vicino a me e poi se ne va, dimenticandosi di esaminare il mio.
A volte il fatto di passare inosservati aiuta.

Ah, a margine: no, non ho riutilizzato quel biglietto, l'ho dimenticato nella tasca dei pantaloni e il lavaggio l'ha reso inservibile.

martedì 15 giugno 2010

Nuove frontiere della pigrezza

Oggi ho comprato uno spazzolino da denti elettrico

lunedì 14 giugno 2010

Campionato Italiano FUN 2010

(sottotitolo: appunti disordinati di viaggio)

Tre giorni di sole, vento, vele e divertimenti. Anche quattro, per quelli che hanno trascinato il loro barchino dalle solite sponde fino a Rosignano Solvay.
Marina fin troppo di lusso per i miei standard: barche troppo grosse, negozi troppo raffinati, bagni troppo puliti. Intimidente, in un certo senso.
Prima giornata in mare piuttosto problematica: l'equipaggio è formato da gente brava, ma senza esperienza specifica sul Fun (a parte me, che però non sono bravo) e qualche simpatico disguido in manovra è ineluttabile (tipo ammainare la randa invece dello spi alla fine del primo lato di poppa). Il vento sostenuto, particolarmente nella terza prova, esaurisce anche le non abbondanti risorse fisiche dei marinai.
Secondo giorno decisamente migliore: la classifica resta più o meno quella (a parte un clamoroso decimo posto, propiziato dalla squalifica, a vario titolo, di quattro imbarcazioni), ma almeno riusciamo ad avere qualche confronto con gli avversari, qualche incrocio ravvicinato e un divertente duello di strambate.
Il terzo giorno comincia piuttosto bene, peccato che durante la prima prova riusciamo a rendere inutilizzabile il tailer (sospetto stiramento ad un braccio prima e confuso incidente durante l'ultima strambata prima dell'arrivo poi) e decidiamo così di rientrare in porto in anticipo.
Un'esperienza sostanzialmente positiva (a parte lo smontaggio dell'albero, episodio che preferirei passare sotto silenzio), ringrazio quindi Albe, Bubi e Pietro per aver accettati l'imbarco e Gof per aver reso possibile la trasferta.

domenica 6 giugno 2010

Per "par condicio"...

... anche un po' di begli anatroccoli




sabato 5 giugno 2010

Fiabe mendaci






Non ho mai capito come si possano definire brutti anatroccoli