Gardone Riviera, sabato 21 maggio.
E' in programma un'iniziativa turistica denominata "Vintage Market", sostanzialmente un mercatino delle pulci ribattezzato per ragioni di marketing. Un'associazione pensa bene di utilizzare l'occasione per fare informazione e propaganda sui due quesiti referendari relativi alla "privatizzazione dell'acqua", facendo debita richiesta all'Amministrazione Comunale per l'occupazione di suolo pubblico, indicando sia le ragioni della richiesta sia la collocazione geografica preferita.
Tale richiesta viene accettata dal Comune in data 19 maggio.
Sabato mattina il Comandante della Polizia Locale informa telefonicamente uno dei responsabili della suddetta associazione che il banchetto deve essere allestito in un posto diverso rispetto a quello richiesto. Più o meno a un chilometro di distanza dal luogo dove si svolge l'iniziativa turistica. Il tutto a seguito di una deliberazione della Giunta Comunale approvata la sera precedente, non consultabile perchè non ancora pubblicata.
Un paio (o più) di considerazioni in merito:
1) Obbligare qualcuno a fare qualcosa sulla base di una "legge" non ancora scritta è una cosa che viola alla base il concetto stesso di legalità.
2) Il Comune, nel suo
comunicato stampa di spiegazione, mente sapendo di mentire: la Piazza del Vittoriale NON è un'"altra centrale piazza del Comune", e soprattutto è completamente al di fuori della zona interessata dall'iniziativa turistica di cui sopra.
3) Il Comune, sempre nel suo tentativo di giustificare l'ingiustificabile, afferma che è sua precisa intenzione, da adesso in poi, evitare che iniziative turistiche possano essere "disturbate" da banchetti di "partiti, movimenti politici, referendari, sindacati e associazioni religiose", dimostrando con ciò di avere un'idea alquanto singolare di cosa possa essere la democrazia e della sua importanza.